Come leggere

Come leggere l'Altamurano

Siccome non ci sono regole codificate a cui attenersi per scrivere e leggere il dialetto altamurano, si è cercato di semplificare al massimo le regole di pronuncia, tenendo anche conto del fatto che il libro è rivolto principalmente a lettori locali.

Per la trascrizione dei testi dialettali si sono utilizzati nel complesso i segni ortografici delle lingua italiana, con la sola aggiunta del simbolo ə [schwa, nell’alfabeto fonetico internazionale]. Di conseguenza per una corretta pronuncia è opportuno tenere presente questi pochi punti:

Di conseguenza per una corretta pronuncia è opportuno tenere presente questi pochi punti:

  1. Il simbolo ə indica un suono indistinto tra la “e” e la “i”; questo suono si trova nella maggior parte delle parole altamurane, sia nel corpo sia alla fine della parola, purché non tronca: friddə freddo, uascezzə gioia, Abbrilə Aprile, uòcchə bocca, chi, cəresə, ciliegia.
  2. Il suono i, se si trova fra due vocali o all’inizio della parola seguito da vocale, è reso con j: giajandə gigante, jammə gamba, jacquə acqua, frajassə fracasso.
  3. Il digramma sc si usa come in italiano: scannè sgozzare, scennə uscire, Scilsə Ascensione. Il suono doppio italiano di sc viene reso graficamente con ssc: asscə ascia, pesscə pesce, musscə floscio, ecc...
  4. Siccome la maggior parte delle parole altamurane è piana, cioè con accento sulla penultima sillaba, si è ritenuto opportuno segnare l’accento solo sulle parole di altri tipi: tronche (sull’ultima), sdrucciole (sulla terz’ultima) e bisdrucciole (sulla quart’ultima): scutəlè scuotere, cavaddə cavallo, uòcchələ chioccia, arrəcàpətənə càpitano, ecc... I monosillabi non vengono accentati tranne quelli che hanno diverso significato: ue, guai, vuoi.
  5. È opportuno far presente che alcune parole non hanno una corrispondente in italiano, e perciò sono state italianizzate, aggiungendo un asterisco: ngartəlletə cartellate*, stutafuechə spegnifuoco*, ecc...
  6. Infine, riguardo all’ordinamento, i proverbi sono presentati in ordine alfabetico ponendo il simbolo ə subito dopo le vocali e, è, é.